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TROPPE ORE DI LAVORO UCCIDONO, LA CONFERMA DELL'OMS

L’allarme arriva dall’OMS con uno studio sull’incremento dei casi di morte per eccessivo lavoro negli ultimi anni.

Lo studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicato sulla rivista Environment International il 17 maggio conferma, trascorrere troppe ore al lavoro uccide un numero di persone pari ad oltre 745.000 ogni anno. Nella ricerca, in particolare emerge un’alta incidenza di morti tra coloro che lavorano oltre 55 ore ogni settimana.


Secondo i dati nel 2016, sono circa 398.000 le persone uccise da ictus e 347.000 per patologie cardiache come conseguenza di un’attività lavorativa protratta per oltre 55 ore settimanali.

Tra il 2000 e il 2016, si legge nello studio, il numero delle morti dovute all’aver lavorato troppo è aumentato: del 42% per problemi cardiaci e del 19% per ictus.


Chi rischia di più sono soprattutto le persone di mezza età e gli anziani che continuano un’intensa attività lavorativa. In particolare sono gli uomini tra i 45 e i 74 anni a soffrire di questo fenomeno. Gli esperti hanno sottolineato anche come gli smartphone e i laptop abbiano aggravato la situazione promuovendo culture lavorative nelle quali le persone non riescono mai veramente riposarsi del tutto.


L'incidenza di morte dovuta al troppo lavoro si registra soprattutto nel Pacifico occidentale e nel Sud-est asiatico. In Giappone da anni esiste una parola specifica che identifica questo fenomeno: Karoshi, di cui il primo caso segnalato fu nel 1969.

Ben il 9% delle persone nel mondo superano il limite accettabile di lavoro settimanale.





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